La_Melusina's Logboek, 01 jun 22

...."un pensiero svincolato da passioni ginecologiche ".....👍🏼👍🏼👍🏼🤭🤭🤭🤭 

...mi conosci Paolo.....sono cmq e sempre una imbrogliona....🤣🤣🤣🤣🤣 

Combinare qualcosa. Proprio lì sta il punto da approfondire. Partendo dal presupposto che solo un cadavere posso smettere di combinare qualcosa, ti sottolineo che anche l'apparente inerzia di Carla, può provocare un sacco di danni nella serenità di un umano sensibile al suo fascino apparentemente dimenticato inerte davanti ai suoi occhi. Fare donni può essere considerato non combinare nulla? 😃 

Perché dovremmo sentirci in dovere di combinare qualcosa quando già ne abbiamo combinate parecchie. Cosa ci induce a pensare di non aver fatto abbastanza? Ovvero perché siamo tendenzialmente critici verso quello che abbiamo ottenuto?  

Questo é il punto sull' overconfidence paolino. Come a scuola c'era quello che guardava male il secchione e diceva a tutti: " eh certo, se studiassi anche io avrei tutti 10" Sì, ma devi farlo😉 esiste il metro di misura proprio per questo, per mettere chi fa i fatti da una parte. Perché non é giusto metter sullo stesso piano chi ha tutti 10 con chi se studiasse avrebbe pure la lode e sarebbe troppo semplice vantarsi di cose mai fatte.  

Ma non c'é il DOVERE di combinare qualcosa. Se vuoi stare sul divano stacci, io di certo non vengo a pungolarti😁 Il punto verte su altro. 

Un'ora a farmi i fatti miei e non mi hai ancora sganciato " quel "altro" su cui verte il punto. Vedi? Ci vuole un attimo a tentare di provocarti un senso del dovere di cui te ne sbattevi 😃 

Alcuni identificano il peccato originale non nella mela, ma nella consapevolezza. Tuttavia, qualsiasi cosa rappresenti la mela, non ci siamo salvati dalla punizione divina per aver osato tanto. In attesa di trovarne altre, per ora ho identificato due punizioni che Dio ci ha appioppato sulla coppa con la ciabatta. Una e' quella canonica: ci siamo accorti di essere nudi. La seconda: e' la condanna alla produttivita'. Non c'e' nessun alro animale a cui Dio abbia sganciato una punizione altrettanto terribile. Ci sentiamo spesso in dovere di produrre qualcosa di nuovo, di "migliorare". ed altrettanto spesso ci dimentichiamo di considerare, e di goderci, l'enormita' sottovalutata di quanto abbiamo gia' prodotto. La maledizione della produttivita', si nota anche nel tuo uso della parola "compiacersi", che io, con la coda di paglia. ho sentito critico. Invece possiamo fermarci a compiacerci della nostra bravura, ci e' concesso; facciamo stare meglio noi, e quegli sventurati che convivono con noi. Qual'e il valore che atribuisci al vivere con una persona spesso soddisfatta? E quale valore attribuisci allo stimolo ansioso che ricevi dall'insoddisfazione della tua convivente? Ansia; quel settaggio virtuoso del nostro corpo, che lo pone nelle condizioni ottimali per produrre 😃 

Ma già te l ho detto Paolino. Tu hai detto questo: "Perché dovremmo sentirci in dovere di combinare qualcosa quando già ne abbiamo combinate parecchie. Cosa ci induce a pensare di non aver fatto abbastanza?" Non c'é il dovere di combinar qualcosa. Però se decidi di combinar qualcosa devi scontrarti con le unità di misura. L'elasticità di queste unità di misura e quindi il risultato finale, il quantificare quell' ABBASTANZA dipende dal livello di soddisfazione personale. Soddisfazione personale che viene travisata in meglio o in peggio dal mondo esterno.  

"Ci sentiamo spesso in dovere di produrre qualcosa di nuovo, di "migliorare". ed altrettanto spesso ci dimentichiamo di considerare, e di goderci, l'enormita' sottovalutata di quanto abbiamo gia' prodotto." E qui....tieni ragione😁 

Grazie, non l'avevo notato. La maledizione dell'incompetenza, su un argomento approfondito da altri, e' di non riuscire a notare neppure le semplicità, quando espresse dalla competenza altrui 😃 Mi hai portato l'attenzione sul termine "misurare" ed hai usato il verbo dovere, hai scritto: "devi scontrarti con le unita' di misura". Perche doverei? Il verbo dovere si usa per le azioni che non vengono spontanee. Devo mangiare la verdura. Perche' il verbo dovere? Forse che l'utilizzo delle misure non viene spontaneo neppure a te? Dai, sto scherzando, tuttavia hai toccato un punto fondamentale per l'opinabile costruzione dell'individuo che ti sta scrivendo. E' l'ennesima concessione a me stesso, ovvero mi sono reso conto che: "Si puo' sospendere la valutazione". Il "non misurare", e' un atteggiamento propedeutico alla sospensione delle valutazioni. Ti faccio un esempio: Misgrin e' Stimolante? Se si, quanto stimolante? Io a queste domande mi sono concesso di rispondere: "E che ne so??". Se sospendo la valutazione, quanto stimolante sia misgrin, diventa una domanda a cui non so rispondere. Dal mio punto di vista, se sospendo le valutazioni, non ho neppure bisogno delle misure. Misurare e valutare, per poi sentenziare. Che cavolo, con i tempi della giustizia italiana, dovrei investire in quell'attivita' una tonnellata di tempo rubandolo ad altre. Invece.. se non valuto, e non misuro, libero una enormita' di tempo per il mio godimento di Misgrin. Qualsiasi misura di reggiseno mi nasconda 😃  

Ma anche il non valutare é una valutazione. A scuola un NON VALUTABILE era pure peggio di un 4🙈 Non userei il sentenziare, in fondo la mia opinione cosa vale? Sentenziare é perentorio, é così punto e basta. Troppo anche per me. 

Non valutabile 😃 😃 Touche'... 😃 

Talvolta preferisco senza dubbio il"Non valutabile"...mi da l'idea del fuori dagli schemi....dall'appunto "sentenziabile"....che bella l'anarchia...la possibilità di sentirsi liberi nei gesti e nei pensieri.... 

Come disse Joker: "Sai qual'é il bello del caos?! É equo! 

Caos, confusione, ovvero fusione insieme di molti concetti diversi lasciati liberi di svolazzare senza costringerli o nasconderli nei cassetti. Ordine, ovvero assenza di varianza, raggiungendo la purezza dell'ordine nel concetto di vuoto. Uffff, qualcosa in mezzo, no?😃 

Sempre questa Carla in mezzo, che mi mostra la strada della moderazione senza fare tutta la fatica di chi tira l'elastico verso un'estremo. Ordinata nell'apparenza e libera nei pensieri. Lei si definisce imbrogliona non a caso. Ecco, forse nel punto medio tra caos e ordine ci sta l'imbroglio 😃 

.....Un "Caos ordinato".......👍🏼😉😉👍🏼 

@parsifalhero il paradosso è che noi siamo anche gli altri (fungiamo da specchio) : ciò che notiamo degli altri (difetti e pregi) sono ciò che amiamo ed odiamo di noi stessi. Quando una persona non ci piace (o quando noi non piacciamo ad altri) dovremmo chiederci : "Quanto di quello che non mi piace in quella persona, c'è di me?" (e così avviene a parti invertite). Credo che alla fine -se scaviamo bene- il migliorarsi "per gli altri", combaci con il migliorarsi "per sé stessi". 

Sul Talmud, un antico libro babilonese, sembra si stato trovato scritto: "Noi non vediamo le cose come sono; vediamo le cose come si siamo"